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Comunicato

UNPISI esprime cordoglio alle famiglie di Luana e Mattia, due giovani operai vittime del lavoro.04/05/2021   UNPISI esprime cordoglio alle famiglie di Luana e Mattia, due giovani operai vittime del lavoro.

Luana, 22 anni, una ragazza che come tante aveva la sua vita, i sui sogni, i sui progetti, cancellati in un attimo di un qualsiasi lunedì di maggio. L’ennesima “morte bianca” che fa rimbalzare nell’attuale tam-tam mediatico l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro, poiché l’infortunio mortale ha coinvolto una mamma operaia di una azienda pratese, rimasta inghiottita dai rulli di un orditoio tessile.

Mattia, 23 anni, a distanza di una settima ha avuto la stessa sorte per essere stato colpito e travolto da una impalcatura, nel tragico incidente sul lavoro avvenuto il 29 aprile a Montebelluna (TV), presso un cantiere edile in via Magellano. In entrambi i casi sono al lavoro i colleghi Tecnici della prevenzione ASL per gli accertamenti e le indagini infortunistiche del caso.

L’associazione professionale UNPISI si stringe attorno al dolore delle famiglie di Luana e di Mattia, rimarcando l’importanza delle misure di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro che devono essere adottate dalle aziende come investimento culturale e sostanziale a tutela della salute dei lavoratori e non solo come un costo.

Una delle tante conseguenze della pandemia da COVID-19, è quello di rischiare di far perdere di vista il problema delle morti sul lavoro, ma stando ai dati INAIL: nel primo trimestre del 2021 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 185, ben 19 in più rispetto alle 166 registrate nel primo trimestre del 2020 (+11,4%); effetto degli incrementi osservati in tutti i mesi del 2021, rispetto a quelli del 2020. In sintesi, in Italia muoiono 2 persone al giorno per lavorare.

Il Tecnico della prevenzione, figura chiave per la tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro, ha dovuto fare i conti anch’esso con la pandemia, vedendosi ridimensionare i suoi compiti: difatti molti tecnici della prevenzione operanti nelle varie ASL territoriali, sono stati distolti dalle loro attività ordinarie di controllo, per effettuare sorveglianza e supporto operativo al contrasto pandemico. 

Nel 2021, sentire ancora parlare di morti sul lavoro lascia l’amaro in bocca. Molti degli addetti ai lavori del settore della prevenzione rimangono ancora oggi figure mitologiche per alcune aziende. Garantire la salute e sicurezza dei propri lavoratori deve diventare modus operandi degli imprenditori, affidandosi al supporto di professionisti in grado di dare una chiave di lettura alla normativa ed alle molteplici situazioni di rischio che si possono presentare in azienda.

A nome di tutti gli associati, la Segreteria Nazionale UNPISI si unisce alle dichiarazioni di unanime cordoglio da parte del mondo politico, ribadendo con fermezza che la vigilanza ed il controllo sulle imprese del territorio continua ad essere l'arma fondamentale per evitare tragedie di questo genere.

L’auspicio quindi è che gli organici del personale sanitario venga adeguato al tessuto produttivo, sostenendo una dignità professionale ancora poco riconosciuta nelle stesse ASL e nelle Istituzioni, e che sia legata ad una pari dignità economica, perché occuparsi di infortuni non è facile né a livello psicologico né a livello professionale. Nel 2021 la cultura della sicurezza dovrebbe essere insegnata in tutte le scuole superiori e rappresentare una priorità regionale di sanità pubblica per evitare, tra l'altro, di dover scrivere ancora note di cordoglio e rammarico, come sta accadendo oggi.