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News del Febbraio 2015

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Il Ministro Poletti su Agenzia Unica sulla Sicurezza sul Lavoro15/02/2015   Il Ministro Poletti su Agenzia Unica sulla Sicurezza sul Lavoro

Il Ministro Poletti,  in un'intervista a margine di un convegno, ad una specifica domanda sul controllo alle imprese rilancia l'idea dell'"Agenzia Unica per le Ispezioni"..... proponendo di portare il provvedimento all'odg del prossimo CdM che si terrà il 20 Febbraio. La domanda in proposito che a NOI Tecnici della Prevenzione, da sempre in PRIMA LINEA E PRIMA LINEA sulla Sicurezza sul Lavoro, ci viene spontanea è:A CHI GIOVA TUTTO CIO'? SICURAMENTE NON ALLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI.  COME UNPISI E COME TECNICI DELLA PREVENZIONE CHE LAVORANO PRESSO I DIPARTIMENTI DELLA PREVENZIONE IMPEGNANDOSI QUOTIDIANAMENTE SUL TEMA, NON TEMIAMO LA RAZIONALIZZAZIONE MA TEMIAMO COMPORTAMENTI E DECISIONI AFFRETTATE IN RELAZIONE AI CRITERI ED ALLE MODALITA' DI GESTIONE DELLE RISORSE, AGLI OBIETTIVI ALL'INVESTIMENTO REALE SUL SETTORE, PER NON PARLARE DELLA ...RINCORSA ALLA RIPARTIZIONE DELLE DIREZIONI.
Un obiettivo che abbia come cardine la semplificazione, il risparmio delle risorse, la  riduzione del carico ispettivo alle aziende, ecc., NON VA SICURAMENTE a portare la centralità dell'attenzione come dovrebbe essere sulla SALUTE DEL LAVORATORE e sulle azioni da mettere in atto perchè il lavoro, quale DIRITTO, sia occasione si di BENESSERE di vita ma anche SICUREZZA di SALUTE dei lavoratori, delle loro famiglie e delle imprese stesse. Per questo l'istituzione di una "Agenzia unica" per le ispezioni in relazione alle norme sul lavoro, sulla salute e sicurezza, previdenza, ecc. oggi in capo a Inail, AASSLL, Inps, Min.Lav., VV.FF. e Fisco è grave e preoccupante, proprio perchè priva di quei presupposti che hanno alla base diritti costituzionalmente riconosciuti. 
Vi è si necessità di un'intervento strutturale ma che preveda un INVESTIMENTO SULLA SICUREZZA e SALUTE paradigma indissolubile che non può essere legato culturalmente e moralmente legato al mero obiettivo di non creare disturbo alle imprese sotto poste a controllo. Non deve per altro altresì essere trascurato che, nei paesi dove sono attivi sistemi di controllo integrato tra diversi ambiti di sorveglianza i tempi delle ispezioni stesse sono di gran lunga più lunghi e complessi di singoli interventi mirati. 
Ciò che oggi è certo è la stretta connessione tra gli infortuni e le morti sul lavoro con la mancanza di prevenzione, con numericamente insufficenti attività di vigilanza e controllo, con  la  carenza di  attività di sistema, confronto e supporto tra imprese e servizi pubblici di Prevenzione mediante l'attivazione di azioni sigergiche proattive verso la Sicurezza. 
La PREVENZIONE deve essere applicata deve divenire in un paese avanzato parte della CULTURA SOCIALE e non rappresentare un peso per le aziende. 
La scarsità di fattori prodottivi in termini di risorse strumentali, mezzi e non ultimo bassa dotazione organica di Tecnici della Prevenzione in tutto il territorio nazionale, possono sicuramente essere rappresentate tra le PRINCIPALI CAUSE di questa reale piaga sociale che sono gli infortuni e le morti sul lavoro. 
Oggi i Tecnici della Prevenzione nell'Ambiente e nei lUoghi di Lavoro, in servizio presso i Dipartimenti della Prevenzione delle Aziende Sanitarie locali, riescono nelle attività di programmazione a malapena a coprire il 3% delle aziende, (sono letture "ottimistiche" dei dati quelle che parlano del 5%); su tali dati un'azienda ha una probabilità media di essere sottoposta ad ispezione pari ad 1 volta ogni 29 anni..... è forse questo il "disturbo" causato alle imprese?; ci sono provincie in Italia dove a fronte di circa 25.000 aziende i servizi di vigilanza hanno quale forza lavoro 1 Tecnico della Prevenzione .... è questa la SICUREZZA SUL LAVORO del nostro paese? Quasi l'80% delle attività ispettive è esclusivamente legato alle verifiche connesse ad incidenti ed alle inchieste infortuni, e se a ciò aggiungiamo gli oneri derivanti delle attività delegate dalle Procure..... Dov'e' l'attività di Prevenzione? E' in virtù di ciò che molte aziende rinunciano, per motivi economici, a mettere in atto le misure di prevenzione e protezione, consapevoli che molto difficilmente verranno controllate e sanzionate. 
Nella stessa condizione sono gli altri organi deputati alle attività di controllo sia in relazione all’applicazione delle norme contenute nel Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs.81/08) es Vigili del fuoco, ecc. sia in relazione ad altre discipline di controllo.
Sicuramente sono complesse le attività di coordinamento tra enti diversi ma tale complessità è dovuta altrettanto spesso proprio alle diverse e complesse competenze da coordinare; creare una struttura che raccolga queste competenze non vuol dire dare soluzioni anzi, in particolar modo in tema di SICUREZZA SUL LAVORO, vuol dire creare altre criticità. Il coordinamento tra organi ispettivi di enti diversi (AUSL, ARPA, INAIL, Ispettorato del Lavoro, VV.FF,) deve essere si implementato ma per favorire le strategie d'identificazione delle priorità in relazione ai comparti ed ai rischi lavorativi.
Vi è invece fortemente bisogno di intervento strutturale e d'investimento sulla sicurezza che vada dalla revisione della norma della disciplina sanzionatoria, alla ripartizione e non sovrapposizione di competenze (es. Aziende USL e DTL), dalla chiarezza degli interventi da mettere in atto per ASSICURARE la SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI, all'identificazione e dotazione di stumenti efficaci ed efficienti in materia passando dall'ineluttabile e serio investimento nei servizi di Prevenzione in termini di risorse strumentali e professionali.   
Su quanto sopra come Associazione e come Professionisti, siamo impegnati da sempre e siamo pronti a metterci a disposizione di chiunque intenda co-costruire un reale sistema che riporti quale centralità primaria la SALUTE E LA SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO  


NON ATTENDIAMO LA PROSSIMA TRAGEDIA DI TURNO, CHE VEDRA' SALIRE ALLA RIBALTA I SOLITI PROFETI DELL'ULTIMORA, PER DENUNCIARE QUESTA PREOCCUPANTE CARENZA DI PREVENZIONE NEL NOSTRO PAESE 




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